Notizie utili sulle api..dove vivono le api..come lavora e cosa produce l'ape..l'ape regina..l'ape operaia..l'ape bottinatrice..i fuchi..
Le api sono tra gli insetti più utili che abbiamo,infatti è anche grazie a loro che in primavera vediamo tanti prati fioriti e possiamo cogliere e mangiare i frutti sugli alberi. Le api volando di fiore in fiore permettono l'impollinazione dei fiori sulle piante,avremo così anche tanti frutti,senza api non potremmo più mangiare mele, pere,kiwi etc..
Non è raro che durante una visita in fattoria capiti di notare in un angolo delle strane casette colorate,le arnie,intorno ,soprattutto se è una bella giornata calda e senza vento si percepisce un ronzio inconfondibile:sono le api,gli unici insetti al mondo diventati quasi domestici...
Le popolazioni primitive non avevano un buon rapporto con le api,si accorsero che questi insetti potevano essere un ottima fonte di cibo,infatti derubavano gli alveari ricavandone non solo miele ma anche uova e larve. Ci furono vere e propie battaglie tra api e uomo primitivo che spesso causava la distruzione o comunque il danneggiamento dell'alveare.
Questi conflitti terminarono con l'inizio dell'apicoltura,cioè quando l'uomo decise di allevare le famiglie di api invece che distruggerle,preparando loro dei nidi artificiali (le arnie),in cui gli insetti potessero vivere tranquillamente e l'uomo potesse ricavare i prodotti di cui aveva bisogno. I primi documenti di queste attività risalgono al periodo degli egizi ,cioè circa cinquemila anni fà.
Il miele è stato per millenni l'unico dolcificante,non tutti però sanno che per ricavare questa deliziosa sostanza dal nettare dei fiori le api lo masticano e lo insalivano a lungo,passandoselo ripetutamente l'una nella bocca dell'altra (trofallasi).
Un alveare naturale è composto dai favi e si può trovare sotto i rami o nell'incavo dei tronchi,ogni favo è formato da tante celle esagonali,costruite con la cera prodotta da speciali ghiandole che le api hanno sull'addome. Le celle servono da dispensa in cui conservare miele e polline o come culla in crescere le larve.In entrambi i casi le celle vengono sigillate con un sottile strato di cera ( opercolo). Le api costruiscono le celle esagonali per risparmiare materiale da costruzione (cera) e ottenere il massimo spazio disponibile.
Le api nascono da piccole uova che l'ape regina deposita nelle celle,da questo momento in poi avvengono 3 trasformazioni chiamate metamorfosi: nella prima le uova diventano larve ed appiano come dei bruchi bianchi,nella seconda le larve si trasformano in pupe e cominciano ad avere una forma più simile alle api,nella terza trasformazione le api assumono l'aspetto dell'insetto adulto.Queste 3 fasi avvengono sempre all'interno delle celle,sigillate con la cera a partire dal 9° giorno,al 21° giorno l'ape comincia a muoversi,buca l'opercolo e sfarfalla.
Ogni colonia può ospitare da 20.000 a 60.000 api,a seconda della stagione produttiva,ed ognuna ricopre un compito ben preciso e insostituibile. L'APE REGINA,ne esiste solo una ed ha il compito di fare le uova,è la mamma di tutte le api della famiglia,è più grande delle altre api,cresce nelle celle reali alimentata esclusivamente con pappa reale,deposita fino a 2000 uova al giorno,esce di casa solo per scegliersi il marito o per cambiare casa,insieme alle sue più fedeli compagne (sciamatura),può influenzare il comportamento di tutto l'alveare tramite un profumo particolare che le altre api annusano con le loro antenne,vive in media 4-5 anni.
I FUCHI sono i maschi della famiglia,sono più lunghi delle api e più tozzi,non hanno il pungiglione e non riescono ne a succhiare ne a raccogliere il nettare,hanno occhi più grandi per vedere meglio l'ape regina in volo,quando la trovano la inseguono per accoppiarsi in volo,dopo essersi unito alla regina il fuco cade a terra e muore,mentre i fuchi che non hanno raggiunto la regina muoiono di fame fuori dall'alveare o vengono uccisi dalle api non appena arrivano i primi freddi.
L'APE OPERAIA,la loro vita può durare dai 30 giorni ai 6 mesi,le api che nascono in un periodo di piena attività vivono poco perchè consumano tutte le loro energie nella raccolta del nettare e del polline,le api nate alla fine dell'estate o in autunno vivono molto di più,svernando fino alla primavera successiva. Le api operaie cambiano più volte mansione durante la loro vita,vediamo quali compiti possono ricoprire all'interno dell'alveare: le API ANCELLE puliscono e nutrono l'ape regina,in questo continuo contatto la regina trasmette i suoi messaggi chimici a tutto l'alveare. Le API NUTRICI nutrono le larve con pappa reale,miele e nettare. Le API SPAZZINE si dedicano alla pulizia delle celle e dell'alveare,trasportando fuori le scorie o ricoprendole di propoli. Le API MAGAZZINIERE ricevono il nettare lo trasformano in miele e lo immagazzinano nelle celle,non appena il miele giunge a giusta maturazione sigillano le celle con la cera. Le API ARCHITETTO costruiscono i favi con la cera e formano con i loro corpi una specie di impalcatura che serve da guida per la costruzione del nuovo favo. Le API VENTILATRICI creano un flusso d'aria per regolare la temperatura e l'umidità all'interno dell'alveare ( circa 35° per tutto l'anno),in inverno producono calore con dei rapidi movimenti dei muscoli del torace,in estate raffreddano l'ambiente ventilando con le ali.
Le API GUARDIANE si posizionano come sentinelle all'entrata dell'alveare e sono disposte a sacrificare la loro vita perchè nessun intruso entri. Le API BOTTINATRICI hanno il compito di raccogliere il polline,il nettare e l'acqua nel raggio di circa 3 Km,in una stagione compiono migliaia di voli.Impacchettano e trasportano il polline sulle setole delle zampe posteriori dette cestello,il nettare è invece succhiato dal calice dei fiori,immagazzinato nella sacca melaria e trasportato all'alveare.
Le api in passato fornivano anche le tavolette di cera su cui gli uomini scrivevano,infatti quando la carta ancora non esisteva si usavano tavolette di legno su cui era steso uno strato di cera,i nostri antenati con stiletti molto aguzzi potevano così tracciare segni temporanei imparando così a scrivere e facendo pratica,quando il testo non serviva più lo si poteva cancellare passando una spatola che ripianava la cera e ne permetteva un nuovo riutilizzo. Anche le migliaia di candele di cera che ardevano nelle chiese, prima che fosse inventata la cera sintetica provenivano dal lavoro delle api.
Le api parlano tra loro compiendo delle danze,quando un ape trova un bel prato fiorito avvisa le sue compagne esibendosi in una danza grazie alla quale fornisce indicazioni sulla direzione e distanza del prato.
In Italia esistono più di 30 tipi di miele monofloreale,cioè provenienti da un'unica specie di fiore,ognuno diverso dall'altro, perchè il miele cambia sapore a seconda dei fiori bottinati ( visitati dalle api) .
Il fine dell'ape non è quello di pungerci ma di portare avanti la sua specie e il suo alveare,per cui l'ultima cosa che farà sarà quella di pungerci anche perchè dopo aver punto solitamente l'ape muore,non riescono ad estrarre più il pungiglione perchè ricoperto da tanti piccoli uncini che si conficcano nei tessuti della pelle in questo modo si condannano a morte perchè al pungiglione rimane attaccato una parte di intestino senza il quale l'ape non riesce a sopravvivere, a differenza della vespa che inietta solo il veleno per cui può pungere più volte.
L'ape riconosce l'apicoltore che la tratta con rispetto e le cura dall'odore e non lo punge a meno che non apra l'arnia che è la casa delle api.
La melata viene solitamente prodotta dalle api a fine estate,quando scarseggiano le fioriture delle piante,l'ape succhiano i liquidi emessi da piccoli insetti ( afidi -metcalfa ) che a loro volta si nutrono della linfa delle piante.
Il polline mischiato al miele serve a nutrire le giovani api.
La pappa reale prodotta dalle giovani api , viene messa nelle celle reali e serve a nutrire la regina.
La propoli viene usata nell'alveare per chiudere i buchi,viene usata un pò come il cemento e la vernice.Se nell'alveare entra un topo o una lucertola,viene prima uccisa e poi ricoperta di propoli,si conserva così per anni,la propoli viene anche usata come antibiotico naturale.
Il fenomeno naturale della sciamatura: l'organizzazione sociale delle api è molto complessa ed estremamente rigida,in ogni alveare vive una famiglia composta da un'unica ape fertile (la regina)e da qualche migliaio di api sterili (le operaie),tutte figlie della regina e,dunque sorelle.In primavera però nell'alveare compaiono le larve dei fuchi ( i maschi della specie) e le operaie cominciano ad allevare certe altre larve con particolare attenzione,nutrendole esclusivamente di pappa reale e trasformandole così in future regine. Una volta adulte,le nuove regine abbandonano l'alveare per accoppiarsi con i maschi ormai cresciuti e portano con loro una parte delle operaie per andare a fondare una nuova colonia in un altro alveare.Questo fenomeno ,detto sciamatura in quanto comporta la formazione di un nuovo sciame di api,in natura garantisce la continuità della specie e la moltiplicazione degli alveari,ma per l'apicoltore può risultare una perdita di metà delle preziose amiche.Ci sono quindi dei trucchi che l'apicoltore mette in atto ,dalla rimozione delle larve di regina,alla cattura dei nuovi sciami prima che si allontanino troppo e la conseguente sistemazione della nuova famiglia in un arnia tutta sua.
Altri insetti simili alle api sono: vespe,sono più che altro carnivore,impollinano poco ,e pungono più volte perchè col pungiglione iniettano solo il veleno.
I calabroni sono invece insetti molto pericolosi,nel loro pungiglione hanno parecchio veleno,si cibano spesso di api che ritornano all'alveare cariche di polline e di miele.
I bombi e le osmie sono insetti utilissimi all'agricoltura,impollinano un enorme quantità di fiori.
Un ringraziamento al sito www.ilmondodimilli.it
Percorso didattico sulle api in fattoria didattica per bambini,guardiamo com'è fatta un arnia la casetta delle api,i melari e dov'è il miele,la differenza tra le api e le vespe e costruiamo un piccolo nido per le api solitarie,la casetta per le api la porteremo a casa e aspettiamo che venga abitata.
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